2023-11-29 Gli Stati Uniti sottrarrebbero veicoli di origine non umana da altre nazioni

Un nuovo articolo del Daily Mail, scritto da Josh Bowell, Chris Sharp e Matt Ford, riporta l’esistenza di un possibile programma di recupero gestito dalla CIA da diversi decenni.

Secondo tre fonti, rimaste anonime per timore di possibili ritorsioni, l’OGA (“Office of Global Access”), il ramo della CIA responsabile della ricerca scientifica e tecnologica avrebbe avuto, a partire dal 2003, un ruolo chiave nel presunto recupero di veicoli di origine non umana. Queste tre fonti affermano di essere state informate di queste missioni per recuperare presunti veicoli extraterrestri.

Secondo uno di loro, sarebbero almeno nove i veicoli extraterrestri recuperati in varie circostanze; la maggior parte è stata danneggiata a seguito allo schianto sul suolo terrestre, ma due di essi sono intatti:

“Ci sono almeno nove veicoli. Le circostanze erano diverse per ciascuno di loro; la situazione attuale dipende dal loro stato di conservazione; se c’è stato un schianto, allora ci sono stati anche gravi danni; in caso contrario invece, due di questi veicoli sono completamente intatti”.

Ancora più sorprendentemente, la stessa fonte rivela al Daily Mail che la CIA dispone di un sistema per rilevare gli UAP, anche se utilizzano un dispositivo di occultamento.

Lockheed C5 Galaxy, del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, dominio pubblico

Secondo l’informatore, non appena un simile veicolo viene rilevato, sia in seguito a un atterraggio, a uno schianto o a un abbattimento, verrebbero direttamente inviate sul posto delle unità militari speciali per mettere in sicurezza i veicoli o i loro detriti.

Inoltre, secondo una delle fonti, l’OGA verrebbe utilizzata per “facilitare l’ingresso e l’uscita delle persone nelle varie nazioni; sono infatti molto abili nel riuscire a raggiungere qualsiasi posto in cui vogliano andare nel mondo”.

Diverse fonti, che affermano di essere state informate sulle attività dell’OGA, spiegano che la maggior parte delle missioni di recupero riguardano oggetti convenzionali come armi nucleari, satelliti precipitati o tecnologie straniere. Sembra, però, che alcune missioni riguardino anche la raccolta di UFO, anche sul territorio di altre nazioni, sia alleate che rivali degli Stati Uniti.

“Il ruolo dell’OGA è quello di consentire alle forze armate statunitensi di accedere segretamente ad aree del mondo che di solito sono loro “vietate”, ad esempio dietro le linee nemiche”.

Il compito principale di queste squadre sarebbe, sempre secondo queste fonti anonime, quello di mettere rapidamente in sicurezza eventuali veicoli non umani recuperati (o i loro detriti) per proteggere la segretezza che circonda questi recuperi.

Una delle fonti spiega che queste missioni vengono svolte da unità militari, ma per evitare fughe di notizie o tracce scritte nei rapporti, gli oggetti vengono rapidamente trasferiti ad organizzazioni private.

“Il compito che hanno davanti è semplicemente quello di tenerli al sicuro e proteggere la loro sicurezza; l’effettivo ritrovamento viene eseguito dalle forze armate, ma il veicolo recuperato non viene mantenuto sotto il controllo dei militari, perché devono conservare troppi documenti scritti. Quindi iniziano abbastanza rapidamente a trasferirli a società private”.

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Immagine di Military_Material per Pixabay

Secondo quanto riferito, le altre due fonti avrebbero affermato l’esistenza di una collaborazione tra l’OGA e le forze per le operazioni speciali  – come le squadre SEAL o la Delta Force – sotto la supervisione del JSOC (“Comando congiunto delle operazioni speciali del Pentagono ). 

Interrogato dal Daily Mail, il portavoce di JSOC ha negato il coinvolgimento:

“Non abbiamo niente da dire a riguardo.”

Entrambe le fonti menzionano anche il coinvolgimento del NEST (“Nuclear Emergency Support Team”), cosa confutata da un’altra fonte che ha informato il Congresso sui presunti recuperi di UFO. Uno dei portavoce di questa agenzia ha addirittura negato il coinvolgimento in questi programmi, ricordandone il funzionamento:

“Il personale [NEST] si confronta regolarmente con oggetti di origine sconosciuta. Infatti, una delle missioni di NEST è aiutare a determinare l’origine dei materiali nucleari intercettati al di fuori del controllo normativo o utilizzati in un ordigno nucleare. Durante le sue operazioni, il NEST non ha mai incontrato materiale relativo agli UAP”.

Un ex membro dei SEAL conferma inoltre che alcuni suoi colleghi hanno partecipato a missioni gestite dalla CIA, durante le quali sono stati raccolti materiali di una tecnologia che appariva avanzata, ma non necessariamente di origine extraterrestre.

“È del tutto possibile che ciò avvenga;  noi raccogliamo e riportiamo indietro anche le munizioni o le armi che non abbiamo mai visto.”

Una fonte descrive addirittura che il 24° Squadrone Tattiche Speciali dell’Air Force Special Operations Command, situato a Pope Field nella Carolina del Nord, risulta coinvolto nella messa in sicurezza dei luoghi dove siano avvenuti schianti di UAP.

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Gli informatori hanno anche spiegato al Daily Mail la distinzione nel recupero dei materiali convenzionali e presumibilmente extraterrestri, specificando che tutti gli oggetti con qualche livello di radiazione vengono recuperati dal dipartimento dell’energia, mentre i detriti non radioattivi (o i veicoli intatti) vengono affidati a società private.

Intervistato su NewsNation, il giornalista Ross Coulthart sembra corroborare le informazioni contenute nell’articolo del Daily Mail tranne che, secondo le sue stesse fonti, il numero esatto di presunti veicoli extraterrestri recuperati è molto più elevato. 

Infine, sulla piattaforma “X” [ex Twitter]  il dottor Garry Nolan osserva che queste informazioni evidenziano il rischio di occultamento delle informazioni da parte delle agenzie di intelligence. Si interroga anche sulle ragioni che hanno spinto queste fonti a far trapelare questo presunto programma segreto, ben consapevoli dei possibili rischi di ritorsioni.

Le clamorose dichiarazioni sull’esistenza di un simile programma per il recupero di veicoli  convenzionali o presunti extraterrestri, non sono una novità e sono supportate anche da documenti scritti. Tuttavia, il fatto che gli Stati Uniti si impegnino non solo in operazioni di spionaggio, ma anche in operazioni di recupero in territori ostili di veicoli che non gli appartengono, solleva seri problemi giuridici che potrebbero addirittura portare a un “casus belli”. 

Infatti, come reagirebbe un paese come la Russia, la Corea del Nord o la Cina se gli Stati Uniti si avventurassero nei loro territori per recuperare un presunto veicolo extraterrestre  che contenesse della tecnologia che potrebbe consentire loro di affrancarsi dall’influenza americana? Ciò non scatenerebbe un nuovo conflitto mondiale?

Inoltre, se queste fonti sono corrette, nel caso in cui UAP di origine non umana venissero effettivamente abbattuti dalle forze armate, ciò non potrebbe provocare una guerra su una scala mai vista prima?

Traduzione di Piero Zanaboni

CImmagine principale di Somchai Kongkamsri


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