2023-10-01 L’incidente della Nimitz

L’incidente della Nimitz ha interessato alcuni piloti militari americani dell’undicesimo Naval Air Strike Group che nel 2004 hanno avuto il rilevamento sia visivo, sia radarico di un oggetto volante non identificato (UFO). L’incontro includeva poi l’ingaggio dell’UFO da parte del comandante del quarantunesimo Fighter Squadron e del suo navigatore.

Il primo incontro era avvenuto durante delle esercitazioni di combattimento che stavano avendo luogo nell’Oceano Pacifico, al largo delle coste della California, il 14 novembre 2004, ma a quanto pare  avvistamenti correlati a questo incontro si erano verificati già nei giorni precedenti

Un video dell’evento aveva cominciato a circolare su Internet nel 2007 e poi di nuovo nel 2015, ed era stato descritto in dettaglio su un sito web d’aviazione. Nel 2017 il video venne nuovamente diffuso da un articolo del New York Times, assieme ad altri due video che mostravano le osservazioni UFO di altri piloti nel 2014 e nel 2015 sull’Oceano Atlantico. Nel 2019 il Dipartimento della Difesa ha confermato l’autenticità dei tre video e ha dichiarato che si era trattato di “fenomeni aerei non identificati”. Nel 2020 i video sono stati ripubblicati dal Dipartimento della Difesa. Le analisi esterne sull’incidente della Nimitz sono state diverse. Secondo un docente di giornalismo, il consenso degli esperti che emerge sull’argomento converge sulla spiegazione più probabile: il lancio di un missile segreto o il test aereo, più probabilmente di un drone, piuttosto che delle “anomalie”.

Un collaboratore del GEIPAN, Antoine Cousyn, analista e sviluppatore del programma IPACO (un software di analisi video usato dal GEIPAN), ha dichiarato di essere molto scettico, sostenendo che a suo parere i primi due video mostrerebbero la parte posteriore di un aereo da combattimento e dichiarando di essere seriamente convinto che si tratterebbe di uno scherzo dei piloti,  precisando – però – che non sarebbe in grado di giungere a una conclusione certa, in assenza di ulteriori dettagli.

Più recentemente il giornalista Julian Barnes ha dichiarato al New York Times: “Uno dei video, chiamato “Go Fast”, sembra mostrare un oggetto muoversi a una velocità piuttosto elevata, ma un’analisi dei militari ha dimostrato che si tratta di un’illusione dovuta all’angolo di osservazione rispetto all’acqua. Secondo i calcoli del Pentagono, l’oggetto si stava muovendo solamente a circa 30 miglia orarie (ossia 48,28 km/h).

In un altro video, conosciuto come Gimbal, si vede un oggetto che sembra ruotare. I militari pensano che la strana rotazione sia dovuta all’ottica di un sensore d’immagine classificato, progettato per aiutare il sistema di puntamento d’arma e fa sembrare che l’oggetto si muova in un modo strano.

Fermo immagine da “Gimbal”, USG

Che cosa viene mostrato nei video?

I documenti denominati «Flir», «Gimbal» e «Go Fast» sono in bianco e nero. Il primo video è stato registrato il 14 novembre 2004 al largo di San Diego, in California. Chiamato Flir, questo evento è noto anche come “USS Nimitz Encounter». Gli altri due risalgono al gennaio 2015. I tre video sono stati ripresi dai piloti della Marina degli Stati Uniti (U.S. Navy), grazie alle telecamere a infrarossi installate sui caccia. 

«Flir» mostra una forma allungata, ora conosciuta come “Tic Tac”, per la somiglianza alla forma della famosa caramella. Una volta individuato dal dispositivo della Marina degli Stati Uniti, l’oggetto misterioso scompare sulla sinistra dell’immagine dopo un’improvvisa accelerazione. Il video dura 1 minuto e 17″ ed è privo di sonoro. 

«Gimbal» ci mostra un oggetto di forma ovale che si muove con un mare di nuvole sullo sfondo. I commenti audio dei due ufficiali sono eloquenti: “Ce n’è un intero sciame (…) Porca vacca, vanno tutti contro vento! Con vento da ovest a 120 nodi!» grida uno di loro, prima che un altro sottolinei che l’oggetto, che non ha ali, sta ruotando poco prima della fine del video, che dura solo 35 secondi.

«Go Fast» ha una durata di 34 secondi e mostra un piccolo punto visibile sopra l’acqua che si muove a velocità molto elevata. Dopo essere riuscito a bloccare il mirino sull’oggetto al terzo tentativo, un pilota grida gioiosamente «Wow, ce l’ho!»; «Cos’è questa cosa? » si chiede un altro.

«Flir» è corroborato dalle testimonianze dei piloti. David Fravor, uno di questi, si è espresso più volte attraverso i media. «Prima di tutto non aveva le ali, quindi si pensava che fosse un elicottero, ma non c’era alcun effetto del rotore sull’acqua, nessun rotore», ha riferito per esempio alla CNN nel 2017.

«Era estremamente brusco, come una pallina da ping pong che rimbalza su un muro e cambia direzione», ha sottolineato anche David Fravor. «E la sua capacità di librarsi sopra l’acqua e poi ripartire in verticale, passando da 0 a più di 12.000 piedi, per poi accelerare in meno di 2 secondi e scomparire, è qualcosa che non avevo mai visto in vita mia.»

«L’oggetto si muoveva molto rapidamente e in modo molto irregolare e non potevamo prevedere la direzione che avrebbe preso o il modo in cui manovrava», ha detto anche l’ex pilota Alex Dietrich, anche lui testimone della scena, come riporta la BBC. «Credo, come gli altri testimoni che hanno visto l’oggetto quel giorno, che si trattasse di qualcosa che non viene dal nostro mondo. »

Secondo France Info:

«Per gli altri due eventi, “Gimbal” e “Go Fast”, nessun pilota presente sul posto ha testimoniato. Non è possibile conoscere il contesto di queste osservazioni. Ma in generale, Andrea Themely, ex pilota dell’esercito americano, rileva presso la rivista specializzata Wired (in inglese) che questi oggetti non hanno ali e che nessun mezzo di propulsione è visibile, in ogni caso nessun mezzo di propulsione conosciuto fino a ora, perché appaiono freddi alla telecamera a infrarossi. Inoltre, si muovono visibilmente a una velocità estremamente elevata. Secondo i dati radar della portaerei USS Princeton, il Tic Tac ha potuto raggiungere la velocità di 74.000 km/h, ossia Mach 60, sessanta volte la velocità del suono.

Per fare un confronto, tra gli aerei da caccia dell’esercito francese, il Rafale può raggiungere Mach 1.8 e il Mirage 2000 può spostarsi fino a Mach 2.1.

Gli spostamenti di questi fenomeni aprono un interrogativo in quanto sembrano sfidare ciò che è fisicamente possibile. Per “Gimbal”, ad esempio, “il commento dei piloti attesta la loro sorpresa di fronte a un cambiamento di rotta che sfida le leggi della meccanica di volo, poiché pone l’oggetto ortogonalmente rispetto al flusso aerodinamico”, ha analizzato l’Associazione aeronautica e astronautica di Francia (3AF) nella sua pubblicazione dell’ottobre 2020».

Immagine di  Military_Material da  Pixabay

Di stanza sulla USS Princeton, un incrociatore missilistico di classe Ticonderoga, mentre il gruppo di portaerei Nimitz si metteva in viaggio all’inizio di novembre 2004 per esercitazioni d’addestramento di routine, il sottufficiale di terza classe Gary Voorhis era l’unico tecnico di sistema per la Cooperative Engagement Capability (CEC) e per il sistema di combattimento d’avanguardia AEGIS. Con i  piloti che testimoniavano tracce fantasma e traffico sui radar, temette innanzitutto che il nuovissimo sistema radar passivo AN/SPY-1B della nave funzionasse male. Avendo piloti che osservavano regolarmente tracce fantasma e anomalie radar, la sua prima preoccupazione era che il nuovo sistema radar passivo AN/SPY-1B della nave non funzionasse correttamente. Voorhis ha dichiarato che i sistemi di controllo aereo erano stati smontati e ricalibrati allo scopo di eliminare quelli che si suppone fossero falsi ritorni radar: «Una volta terminata l’intera ricalibrazione e il ripristino, le tracce risultavano in realtà più nitide e chiare», spiega Voorhis. «A volte si trovavano a un’altitudine di 80.000 o 60.000 piedi». 

E ancora: «Non riuscivo a distinguerne i dettagli, ma si limitavano a stazionare lì e poi, improvvisamente, in un istante, si lanciavano in un’altra direzione e si fermavano di nuovo», spiega Voorhis. «Di notte emettevano una sorta di bagliore fosforoso ed erano un po’ più facili da vedere rispetto al giorno». Strana luminescenza per quelli che ci vengono presentati come droni spia furtivi, che quindi non avrebbero alcun tipo di utilità a brillare di notte per meglio segnalarsi.

Gli oggetti potevano apparire improvvisamente a un’altitudine di 25 km, precipitando verso il mare per poi fermarsi a livello dell’acqua con accelerazioni insostenibili (i calcoli parlano di 1000 G). Poi sarebbero scomparsi dalla copertura radar o risaliti in verticale ad alta velocità.

La superficie radar-equivalente degli oggetti non corrispondeva a quella di alcun aeromobile conosciuto. Volavano a velocità aberranti, a volte molto basse, a volte così alte che sfuggivano all’intercettazione radar. Non emettevano calore, non avevano ali, non avevano sistemi di propulsione visibili, e apparivano volando sulla superficie del mare generando un fenomeno di ebollizione sotto la superficie dell’acqua. Gli oggetti sono stati visti ogni giorno per quasi un anno e mezzo (una presenza così continua sarebbe sorprendente nel caso di un programma di spionaggio). I piloti hanno testimoniato di aver sfiorato altri oggetti ancora più sorprendenti, tra cui cubi dentro sfere traslucide, come ha riportato il pilota Ryan Graves durante le osservazioni del 2015 in prossimità della USS Roosevelt. Le ipotesi convenzionali sembrano inutili per spiegare queste testimonianze.

Immagine di  12019 da Pixabay

Ryan Graves

Nel corso di un’udienza del Sottocomitato per l’intelligence della Camera dei rappresentanti, Graves ha testimonato: «I membri della nostra squadriglia che lo hanno osservato lo descrivono semplicemente come un cubo grigio scuro o nero scuro, all’interno di una sfera trasparente compresa tra 4 e 6 metri di diametro». Come in molte testimonianze UFO, questi incontri sono accompagnati da strani cambiamenti nella personalità dei testimoni. Kevin Day testimonia così di sogni traumatici successivi alla sua osservazione: «I sogni che ho iniziato ad avere nel 2008 possono essere vagamente descritti come escatologici: disastri mondiali, comete che causano tsunami, inondazioni epiche, terremoti, incidenti aerei e scenari di fine del mondo» 

I dati rilevati inoltre, sono stati confiscati da misteriosi ufficiali, contrariamente alle normali procedure. A bordo della portaerei USS Nimitz, il sottufficiale Patrick “PJ” Hughes aveva il compito di mettere in sicurezza i dischi rigidi contenenti i dati  dell’aeromobile E-2 Hawkeye. Egli non era a conoscenza degli incontri UFO che i suoi colleghi piloti e radaristi avevano avuto. Ricevette una visita da parte del suo comandante e di due sconosciuti che gli chiesero di consegnare loro gli hard disk degli E-2 che aveva messo in cassaforte.

«A bordo della USS Princeton, Voorhis aveva avuto un incontro simile. “Questi due si presentarono in elicottero, il che non era raro, ma poco dopo il loro arrivo, forse 20 minuti, la mia catena di comando mi ordinò di consegnare tutte le registrazioni di dati del sistema AEGIS”, spiega Voorhis. Oltre a consegnare i dischi con i dati, Voorhis sostiene che la sua catena di comando gli comunicò che era necessario ricaricare i registratori dal centro di combattimento  (FAC), in quanto svuotati, e così valeva anche per i dischi ottici con tutte le comunicazioni radio. “Mi dissero anche di cancellare tutto quello che si trovava nel data store, persino i nastri vuoti”.

La prossima settimana: Leslie Kean
Nell’articolo precedente: L’eredità dello Skinwalker Ranch

Traduzione di Matteo Marrocu

Immagine principale: Military_Material for Pixabay

Lascia un commento