
Come suggeriva Jung, le immagini e i simboli che emergono nella nostra cultura non sono insignificanti. La ricorrente comparsa di figure archetipiche nelle testimonianze UFO richiama l'idea di un inconscio collettivo che plasma la nostra percezione dell'inspiegabile, come illustrato da Magritte ne "La voce dell'aria".
Parte I - Una deriva surrealista tra misticismo e UFO
Tra "gole profonde" che cadono ammaliate da società misticheggianti e persone che affermano di contattare gli UFO tramite stati alterati di coscienza1, stiamo affogando nel puro surrealismo. Pur essendo indefinibile, la coscienza viene invocata in ogni modo possibile, come se fosse in grado di piegare tutto (extraterrestri inclusi) alla nostra volontà.
Emerge un filo conduttore: l'incapacità di elaborare razionalmente quelle che sono esperienze straordinarie; piuttosto che adottare un approccio scientifico rigoroso, infatti, alcuni testimoni cedono al fascino di ipotesi semplicistiche e seducenti, che sono credenze mascherate da rivelazioni.
Vivere un fenomeno straordinario non è cosa da poco. Scatena emozioni intense e profondamente radicate sia nella psiche, sia nella biologia dell'individuo. L'adrenalina, l'ormone del "fuggi o lotta", gioca un ruolo centrale nella reazione iniziale del testimone, oscillando tra paura e stupore; di conseguenza, la percezione del fenomeno diventa inscindibile dallo stato emotivo del testimone. Il suo significato, il suo "messaggio" e la sua interpretazione saranno plasmati molto più da ciò che l'evento risveglia nell'osservatore che dalla natura oggettiva del fenomeno stesso.
Ciò che pochissimi comprendono, tuttavia, è che tali fenomeni non devono necessariamente essere intelligenti – e tanto meno extraterrestri – per lasciare un impatto duraturo. È sufficiente che sfidino l'interpretazione immediata e provochino un potente shock cognitivo ed emotivo. A volte, anche delle semplici lanterne cinesi possono essere sufficienti.
Questo shock può scatenare reazioni diverse, che vanno dall'immediato rifiuto – all'estremo, che porta a un blackout quasi “immunitario” – alla sensazione, al contrario, di essere stati “scelti” o legati a un “amore” immenso che emerge solo nella mente del testimone. Questo, a sua volta, alimenta una ricerca di significato, spesso intensificata dal fondamentale bisogno umano di trovare una spiegazione.
Il passaggio alle credenze
È qui che si svolge un momento chiave: il modo in cui il testimone strutturerà il proprio rapporto con l'evento; si prospettano infatti due percorsi principali:
1. L'approccio razionale e analitico, che implica la ricerca di informazioni affidabili, la valutazione della validità del fenomeno stesso nel suo contesto e la messa in discussione metodica delle proprie percezioni e soggettività.
2. L'approccio mistico-interpretativo, in cui il fenomeno semplicemente è per sua natura e non viene messo in discussione (ad esempio, "È extraterrestre", "È venuto per me", "Mi ha scelto").
In questa prospettiva, l'obiettivo non è comprendere il fenomeno, ma integrarlo nel proprio sistema di valori. Il fenomeno in quanto tale non viene esaminato; l'attenzione si concentra piuttosto sul modo in cui la propria visione del mondo può essere adattata per allinearsi ad esso. 2
Questo spostamento verso la fede mistica è un meccanismo di regolazione cognitiva ben documentato: di fronte a un fenomeno inspiegabile la mente umana cerca, naturalmente, di collegarlo a schemi familiari e rassicuranti. Ciò non significa che tutti i testimoni cedano al fascino di tali interpretazioni, ma che un fenomeno poco compreso possa facilmente trasformarsi in un mito se l'analisi critica viene sostituita dalla proiezione di credenze preesistenti.
In questo approccio, l'osservazione non viene più analizzata, ma sacralizzata. È così che alcuni testimoni si rinchiudono gradualmente in una "bolla informativa", dove solo una comunità che condivide le loro credenze possa convalidare la loro esperienza.
Prende quindi forma una forma di confinamento cognitivo, in cui ogni interazione sociale all'interno di questo gruppo rafforza la certezza di aver avuto accesso a una "verità superiore".
Questo fenomeno è noto in sociologia come "razionalità locale" 3: all'interno di un gruppo, un costrutto mentale collettivo diventa una realtà incrollabile, anche se oggettivamente falso.
Il vaso di Pandora delle credenze
Uno dei maggiori rischi di questa dinamica è l'effetto domino delle credenze. Una volta accettata come un fatto, l'ipotesi extraterrestre apre le porte a ogni sorta di teorie correlate, spesso completamente prive di fondamento scientifico.
Ad esempio, Jack Barber, ex membro delle operazioni speciali dell'aeronautica militare statunitense, afferma di aver partecipato a un programma di recupero di oggetti militari. Descrive specificamente una missione durante la quale avrebbe trainato un UFO a forma di uovo – un oggetto materiale e tangibile – utilizzando un elicottero. Tuttavia, col tempo, il suo racconto si sposta gradualmente da quello che inizialmente sembra un evento reale a speculazioni sempre più esoteriche. Alla fine interpreta le sue esperienze attraverso una lente singolare, riferendosi a entità di natura "spirituale", simili ad "angeli e demoni". La sua narrazione fonde quindi osservazioni concrete con credenze mistiche, conferendo a questi fenomeni una dimensione quasi mitologica.
Il cambiamento che avviene qui non è una rivalutazione del fenomeno, ma piuttosto una sacralizzazione dell'esperienza iniziale, che diventa intoccabile. Invece di rivalutare la propria interpretazione attraverso un'indagine approfondita – esplorando ipotesi esplicative alternative – il testimone ristruttura l'intero quadro di valori e convinzioni per allinearlo alla prima impressione.
Questo processo di fatto blocca qualsiasi indagine critica: anziché analizzare il fenomeno per comprenderne la natura, esso diventa un punto di riferimento fisso attorno al quale tutto il resto deve conformarsi. Una volta adottata questa mentalità, il fenomeno non necessita più di prove: diventa evidente, perfettamente integrato in una visione del mondo ricalibrata per accoglierlo.
In questo caso, ciò significa accettare la presenza di entità spirituali, a scapito della razionalità e di un'analisi rigorosa.
Un altro problema importante in questa dinamica è la confusione tra esperienza personale e competenza investigativa. La semplice presenza di un fenomeno UFO non conferisce alcuna competenza specifica nell'analizzare la sua natura. Vedere un fenomeno e comprenderne la natura sono due cose fondamentalmente diverse.
L'illusione di competenza e la falsa autorità scientifica dei testimoni
Pertanto, essere un ex ufficiale militare, un pilota o un astronauta non rende di per sé qualcuno un esperto in indagini UFO. Ciò non significa che le loro testimonianze siano prive di valore, anzi, spesso mettono a repentaglio la loro reputazione. Tuttavia, il loro status conferisce loro spesso una credibilità sproporzionata nei media, proprio dove è necessaria un'analisi scientifica rigorosa.
Eppure, quando si cerca di analizzare seriamente fenomeni sconosciuti, questa è la vera sfida: bisogna destreggiarsi tra i limiti della conoscenza umana e le distorsioni della percezione, comprendendo che questo confine è, ovviamente, sfumato e discutibile.
È altamente improbabile che un testimone possegga immediatamente l'esperienza o gli strumenti necessari per distinguere un'illusione percettiva da un fenomeno autentico, per identificare gli effetti psico-cognitivi e psico-clinici sottostanti, per riconoscere le distorsioni cognitive e per essere consapevole delle centinaia di possibili spiegazioni. Sviluppare tale competenza richiede anni di formazione: non si improvvisa!

Luis Elizondo è stato visto comunicare riguardo a questa foto scattata in Romania, indicando che avrebbe mostrato una "nave madre", per poi doversi scusare: era solo un riflesso luminoso di una plafoniera con l'ombra dei capelli del fotografo.
Analogamente, Ryan Graves metterà in luce un caso segnalato da un pilota d'aereo che in realtà non era altro che il filmato del satellite Starlink.
Questi due casi illustrano l'ingenuità di alcuni informatori e soprattutto la loro inesperienza nelle indagini sugli UAP.
Certo, non dovremmo essere troppo frettolosi nel giudicarli: navigare i confini dell'ignoto è un compito complesso e, soprattutto, non si può improvvisare. La loro competenza principale non è generalmente l'analisi dei casi UAP, ma piuttosto l'esperienza militare e la loro conoscenza delle reti e delle istituzioni di difesa.
Questa è una delle principali trappole del discorso ufologico o mediatico: confondere l'autorità istituzionale con la competenza analitica.
“Un'esperienza individuale non diventa più attendibile solo perché raccontata da un militare, un pilota o uno scienziato. Ciò che conta non è chi parla, ma in quali condizioni sono state raccolte la testimonianza e i dati correlati, con quale metodo viene condotta l'analisi”.
Confusione tra fenomeni psicologici e fisici
L'insieme dei casi inspiegati fino ad oggi nasconde indubbiamente centinaia di possibili spiegazioni, molte delle quali richiederanno molteplici interpretazioni intersecanti: raramente una risposta è "semplice".
Tuttavia, è possibile classificare tutte le "potenziali spiegazioni" in due ampie categorie di ipotesi, non reciprocamente esclusive:
- Quelle che riguardano fenomeni psicologici/psichiatrici/"psichici" (PSY), che definisco SOGGETTIVE. Sono soggettive perché esistono nell'esperienza personale del testimone e non possono, in linea di principio, essere rese indipendenti.
- Quelle corrispondenti a fenomeni fisici (PHY), che definisco OGGETTIVE.
Uno dei problemi principali degli ultimi anni è stata la crescente confusione tra queste due categorie di fenomeni.
Questo documento mira a chiarire l'attuale tendenza: come testimonianze inizialmente soggettive (PSY) possano essere scambiate per resoconti oggettivi (PHY) e persino "commercializzate" come tali.
Questo non è affatto un approccio riduzionista: l'approccio iniziale di qualsiasi indagine deve rimanere orizzontale 4, il che significa che nessuna ipotesi particolare dovrebbe essere favorita fin dall'inizio, e certamente non i fenomeni PSY come spiegazione predefinita.
Tuttavia, gli aspetti psicologici devono sempre essere considerati quando l'osservatore principale è un essere umano – un aspetto spesso sottovalutato, poiché molti resoconti sensazionalistici si concentrano esclusivamente sull'oggetto osservato, trascurando di valutare lo stato dell'osservatore stesso. Si tratta di una situazione particolarmente critica nei casi che coinvolgono stati alterati di coscienza. Questo documento cercherà di colmare tale tipo di lacuna concentrandosi sui fenomeni PSY, non per sminuire l'osservatore, ma al contrario per proporre un quadro teorico che spieghi meglio la natura simbolica di alcuni fenomeni osservati, come gli incontri con gli alieni, attraverso quelli che vengono comunemente definiti "rapimenti" (Parti II e III).
Tra oggettività e soggettività nell'indagine sugli UAP
È vero che in assenza di un'indagine adeguata, soprattutto se coinvolge esperti in psicologia clinica o cognitiva, è facile sbagliarsi. Alcune osservazioni possono derivare da processi psicologici ben documentati, come stati alterati di coscienza o paralisi del sonno, mentre altri casi rimangono enigmatici. Tuttavia, senza una metodologia rigorosa, distinguere tra un'esperienza autentica e una percezione alterata diventa difficile.
L'analisi psicologica dei testimoni è, in ogni caso, una componente essenziale di qualsiasi indagine, in particolare quando un'osservazione si basa esclusivamente sulla testimonianza umana.
Si consideri, ad esempio, un fenomeno segnalato senza alcuna traccia fisica misurabile: se un'analisi approfondita dei resoconti dei testimoni ne dimostra la coerenza, esclude pregiudizi cognitivi e un'indagine rigorosa elimina tutte le spiegazioni convenzionali, allora il fenomeno può essere considerato oggettivo, anche in assenza di prove materiali tangibili.
È inoltre fondamentale comprendere che una testimonianza priva di prove materiali non deve essere necessariamente classificata come un fenomeno "PSY": oltre il 95% delle osservazioni riportate non è accompagnato da prove fisiche dirette o indirette (campioni, letture strumentali, fotografie). Ciò non significa che questi casi debbano essere attribuiti a cause puramente psicologiche! Nella maggior parte dei casi, un'indagine può identificare l'origine del fenomeno e/o dimostrare con sufficiente attendibilità che non vi siano stati fattori psicologici coinvolti.
Ancora una volta, è necessaria un'indagine approfondita, in particolare per valutare l'attendibilità del testimone. A questo proposito, è degno di nota che un testimone in stato di shock possa di per sé fungere da indicatore indiretto, ma tangibile, di un evento reale.
In sintesi, possiamo considerare che un evento oggettivo si sia verificato, esterno al testimone ("PHY"), quando:
- L'osservazione di un fenomeno la cui esistenza è corroborata da tracce materiali, indipendenti dal testimone (come una registrazione su pellicola, un rilevamento radar o un campione fisico del terreno).
- L'osservazione di un fenomeno si basa esclusivamente sulla testimonianza, ma la cui coerenza (affidabilità) è supportata da dettagli coerenti relativi all'ambiente di osservazione e dall'assenza di distorsioni psicologiche come stati alterati di coscienza, falsi ricordi, disturbi della memoria, condizioni psichiatriche, ecc.
In altre parole, la classificazione PHY si riferisce a qualsiasi fenomeno oggettivo, che si è verificato indipendentemente dal testimone. Al contrario, la categoria PSY comprende i fenomeni soggettivi, in cui la percezione o l'interpretazione del testimone gioca un ruolo determinante.
È importante comprendere che l'oggettività non si basa esclusivamente su indizi materiali visibili, come una traccia sul terreno o una misurazione strumentale. Il cervello umano può essere visto fondamentalmente come uno strumento, in grado di memorizzare e poi ripristinare informazioni che, conoscendo i limiti del suo funzionamento e i margini di errore, possono essere utilizzate per produrre ricostruzioni degli eventi con un'affidabilità superiore a quella delle telecamere.

Questo studio analizza il rientro atmosferico di un meteorite osservato in diversi paesi europei il 15 marzo 2015. Utilizzando oltre 200 resoconti di testimoni oculari e registrazioni video, ne ho ricostruito la traiettoria, identificandone la discesa finale nei pressi di Altdorf, in Svizzera. Lo studio sfrutta i dati osservativi dell'American Meteor Society e impiega metodi di triangolazione per perfezionare le stime della zona d'impatto con un software da me sviluppato (a destra). L'analisi comparativa con il sistema di tracciamento basato su telecamera di MeteorAstronomie (a sinistra) conferma una deviazione della traiettoria di soli 7 km.
Un attento approccio statistico ai dati umani può raggiungere risultati paragonabili, o addirittura migliori, dei metodi strumentali.
In un altro modo, una forte impronta mnemonica, impressa nella memoria di un testimone, può fungere da prova se si considerano i suoi margini di errore5. Sebbene le singole testimonianze siano naturalmente più soggette a distorsioni ed errori, il confronto incrociato di più resoconti contribuisce a ridurre queste inesattezze. Se consideriamo il cervello umano come un dispositivo di registrazione, potremmo paragonarlo a una telecamera: meno affidabile a causa di rumore e distorsioni, ma generalmente affidabile. Contrariamente a quanto si pensa, la testimonianza umana conserva un valore scientifico: è, in media, affidabile all'80% e questa percentuale può salire all'85-90% utilizzando tecniche avanzate come l'Intervista Cognitiva utilizzata dal GEIPAN6a.
È necessaria un'ulteriore precisazione. Quando un testimone subisce un'esperienza insolita, molteplici fattori si intrecciano per plasmare la sua percezione dell'evento. Gli investigatori generalmente cercano di identificare il fattore scatenante principale, la causa principale del fenomeno. Tuttavia, in alcuni casi, due spiegazioni possono avere due cause principali altrettanto importanti: una fisica e l'altra psicologica.
Facciamo un esempio concreto: un testimone osserva una formazione di luci nel cielo. L'indagine rivela che la fonte erano le Lanterne Volanti, un evento fisico (PHY). Tuttavia, la reazione del testimone ha introdotto delle distorsioni nella sua descrizione: anziché descrivere delle luci, ha descritto un'entità mostruosa fluttuante nel cielo. L'analisi avrebbe quindi concluso che si trattava di una combinazione di PHY (Lanterne Volanti) + PSY (interpretazione alterata).
Fortunatamente, nella maggior parte dei casi i testimoni riportano accuratamente le loro osservazioni; i loro errori risiedono tipicamente nelle loro interpretazioni, influenzate dalla mancanza di contesto o di conoscenze. Per questo, durante le indagini, inizialmente mettiamo da parte le interpretazioni del testimone e ci concentriamo esclusivamente sulla sua descrizione originale dell'evento, con l'obiettivo di determinare se un evento esistente possa corrispondere al suo racconto. Nella stragrande maggioranza dei casi, la descrizione in sé è affidabile: il problema non risiede nei fatti riportati, ma nelle interpretazioni soggettive ad essi collegate, spesso distorte o influenzate dall'assenza di una spiegazione razionale immediata.
Se l'osservazione originale è corretta, l'evento rimane classificato come PHY, e l'indagine conclude semplicemente: "Lanterne Volanti". La reazione emotiva del testimone, per quanto intensa, tende a influenzare la sua interpretazione piuttosto che distorcere la sua descrizione iniziale.
I venditori di sogni: una falsa promessa: il business del "contatto interno"
Senza un'indagine, generalmente non si è in grado di distinguere le sfumature tra fenomeni PSY e NON-PSY, soprattutto il grande pubblico, che non è preparato a questo. Qui, alcuni videro rapidamente un'opportunità: come produrre e vendere "extraterrestri a basso costo".
A metà degli anni 90, un americano di nome Steven Greer diffuse l'idea che gli avvistamenti UFO potessero essere indotti attraverso la meditazione e la coesione di gruppo. Medico di pronto soccorso qualificato, Greer divenne una figura centrale nell'ufologia fondando il CSETI e il Disclosure Project, con l'obiettivo sia di stabilire un contatto con intelligenze extraterrestri sia di svelare segreti governativi sugli UFO.
All'inizio degli anni 2000, Greer aveva iniziato a vendere sessioni basate sul suo "protocollo CE5" 6 a prezzi esorbitanti: 3.000 dollari a persona, ovvero 72.000 dollari per una sessione da 24 persone 7! Queste sessioni si basavano sulla meditazione e sulla consapevolezza guidata, sostenendo di consentire l'avvio volontario di interazioni con questi fenomeni.
Ma sarebbe un errore liquidarlo come mero intrattenimento per eccentrici: Greer monetizzò questi esperimenti e li condusse persino con soldati disposti a spingersi oltre i limiti. Inoltre, in ambito militare, gli Stati Uniti erano già impegnati in esperimenti di "Visione a Distanza" 8 e, dopotutto, questo nuovo metodo poteva essere visto semplicemente come un'espansione degli strumenti disponibili. Sarebbe sempre stato più economico per lo Stato rispetto alla produzione di missili.
Steven Greer rivolse la sua attenzione anche alla Francia, e un caso degno di nota spicca: un fax del Ministero della Difesa francese del 2007, in cui si discuteva dell'organizzazione di una sessione con Greer. Da allora sono stato in grado di verificarne l'autenticità. In particolare, il ruolo di Philippe Aubin de La Messuzière, ora deceduto, e il ruolo dirigenziale di Alain Boudier, ex responsabile di Sigma/3AF, che aveva legami con l'esercito francese e poteva partecipare a quegli esperimenti controversi.

No, questo fax non è una bufala 1,2
Quindi, credo che sia stato proprio Greer ad aprire le porte a una vera e propria industria del "contatto interiore" 9 , dove vengono venduti metodi presumibilmente in grado di "comunicare con gli extraterrestri". Questo ha portato alla proliferazione di libri che promettono che, con un po' di pratica, si può stabilire un contatto con gli extraterrestri – i cosiddetti CE5 (Incontri ravvicinati del quinto tipo).


Un manuale CE-5, Cielia Hatch e Alex Klokus di Skywatchers in azione 1
Questa promessa, radicata nello sfruttamento del mistero e nel fascino per l'inspiegabile, fa parte di una più ampia tendenza a "vendere sogni" sotto le mentite spoglie di scoperte esoteriche.
Jack Barber, di cui abbiamo parlato in precedenza, ha fondato Skywatchers insieme ad Alex Klokus, riunendo diverse persone – tra cui James Hodgkins e Michael Battista – che lui definisce "Psionici". Questo gruppo applica protocolli in stile CE5, aprendo le porte a narrazioni seducenti ma scarsamente comprovate. Le poche osservazioni registrate che presentano non sono chiaramente correlate al protocollo e potrebbero avere spiegazioni alternative più semplici.
Allo stesso tempo, questi metodi ignorano la ricerca accademica in psicologia clinica e neuroscienze, che potrebbe fornire spiegazioni naturali per queste esperienze basate su fenomeni psicofisiologici ben documentati e correlati: stati alterati di coscienza 10, paralisi del sonno, disturbi dissociativi, allucinazioni, ipnagogia e fenomeni combinati. Invece di cercare di analizzare oggettivamente queste esperienze, i protocolli CE5 rafforzano le convinzioni preesistenti, trasformando un fenomeno enigmatico in una moderna dottrina mistica.
Una metodologia distorta: il potere della suggestione e delle aspettative
Il principio fondamentale della Psionica e del CE5 si basa sulla convinzione che le interazioni con gli UFO possano essere innescate dall'intento del testimone, basandosi su meditazione, visualizzazione e sincronizzazione di gruppo. Tuttavia, questo approccio soffre di gravi distorsioni cognitive:
- Bias di conferma. I partecipanti si aspettano di vedere qualcosa, quindi interpretano qualsiasi stimolo – una luce lontana nel cielo, un rumore vago, una coincidenza casuale – come una manifestazione deliberata del fenomeno UFO.
- Tecniche mentalistiche e narrazione immersiva. I fenomeni descritti durante le sessioni di CE5 rispecchiano le tecniche utilizzate dai mentalisti, che utilizzano la "narrazione immersiva" con dettagli vividi per indurre impressioni visive o uditive in linea con la narrazione.
- Induzione di uno stato alterato di coscienza. Un testimone in stato alterato di coscienza non si trova più in uno stato di osservazione neutrale o oggettivo. La sua mente diventa altamente suggestionabile, influenzata da aspettative preconcette e dinamiche di gruppo, rafforzando un effetto simile alla trance o quasi ipnotico che porta a interpretazioni soggettive.
- Costruire sulle convinzioni. Whitley Strieber 13, un'altra figura chiave che ha contribuito a ispirare la psionica parlando di esperienze di contatto psichico intorno al 1990, ha propagato l'idea che il fenomeno UAP richieda che gli esseri umani "credano" in esso per interagire meglio. Ironicamente, quest'idea è del tutto corretta, ma non nel modo in cui Strieber intendeva. È esattamente così che i fenomeni allucinatori vengono creati e mantenuti!
La mente umana è in grado di indurre esperienze soggettive molto intense in risposta a forti suggestioni. Proprio come l'effetto placebo può curare o alleviare il dolore, un effetto placebo cognitivo può generare manifestazioni soggettive: visioni, suoni e sensazioni di presenza. In altre parole, permette di creare esperienze allucinatorie. Ma qui non c'è nulla di "oggettivo", nel senso autonomo del testimone-osservatore-attore!
L'effetto gruppo. Le percezioni alterate diventano ancora più probabili quando l'individuo non è solo. L'effetto gruppo crea un bias di convalida, in cui diversi partecipanti rafforzano reciprocamente la convinzione condivisa. Qui entrano in gioco molteplici pregiudizi cognitivi che si chiamano “Bias di conferma”; effetto dell'illusione di verità: più un'informazione viene ripetuta, più viene percepita come vera. Effetto del conformismo sociale: un individuo tende ad adottare l'opinione della maggioranza per evitare l'esclusione sociale. Effetto dell'autorità: l'influenza di un leader è amplificata esponenzialmente dalla convalida collettiva, portando a effetti placebo sociali o nocebo come:
- Il passaggio verso un processo rituale: la messa in scena di un contesto collettivo – coesione di gruppo, meditazione, musica trascendentale e persino l'uso di puntatori laser per segnalare l'UFO alla posizione esatta dei partecipanti (sic!) – trasforma questi incontri in una forma di rituale moderno. Similmente alle trance sciamaniche o alle sedute spiritiche, le esperienze raccontate sono spesso il risultato di una costruzione collettiva e di un condizionamento psicologico.
- L'uso degli stati emotivi come catalizzatori: elementi come la "Musica del Risveglio Trascendentale" e la "Danza Istintiva Trascendentale Sincronizzata" evidenziano una deriva verso la spiritualità moderna, dove il confine tra scienza e misticismo diventa sempre più sfumato. Oltre a ciò, le emozioni svolgono un ruolo chiave nel plasmare la percezione soggettiva delle esperienze in uno stato alterato di coscienza.
- Una prospettiva pratica: confrontando questo approccio con la Visione Remota – che opera sulla premessa che sia possibile connettersi a informazioni "non locali" – emerge una lampante contraddizione metodologica. La Visione Remota richiede una netta separazione tra "l'osservatore" e il bersaglio (l'oggetto o il soggetto osservato). Al contrario, CE5 fa l'esatto opposto, coinvolgendo attivamente chi sperimenta nel processo. Tuttavia, sappiamo che qualsiasi influenza esterna introduce distorsioni e distorce i risultati in esperimenti di questa natura. Questo fenomeno è noto come distorsione proiettiva, che è particolarmente potente quando si ha a che fare con fenomeni psicologici
La costruzione di convinzioni anziché la ricerca della verità
Uno dei principali difetti dell'approccio CE5 è che promuove la costruzione di convinzioni anziché l'esplorazione di una realtà oggettiva. Opera su una dinamica auto-rinforzante, in cui la convinzione sostituisce l'indagine critica:
- Mancanza di controllo oggettivo: non sono stati condotti studi scientifici seri in condizioni controllate per valutare queste esperienze. Senza una metodologia rigorosa, è impossibile distinguere un'esperienza autentica da un'illusione cognitiva. Ad esempio, un protocollo di controllo adeguato potrebbe includere sistemi di registrazione ottica che catturano l'intero cielo a 360° durante la sessione, mentre l'attività delle onde cerebrali viene monitorata per rilevare modelli simili a quelli osservati negli stati ipnagogici. Inoltre, gli scienziati psico-cognitivi e gli psicologi clinici dovrebbero valutare lo stato psicologico dei partecipanti per identificare possibili correlazioni cognitive. L'ambiente dovrebbe essere controllato per determinare se alcuni elementi (satelliti, uccelli, insetti, aerei) possano spiegare le luci registrate.
- Confusione tra percezione e realtà: il ragionamento CE5 presuppone che l'esperienza soggettiva dei testimoni costituisca la prova oggettiva di un'interazione esogena. Questo ignora la possibilità di allucinazioni collettive o illusioni cognitive come spiegazione.
- Il rischio di un potente effetto psicologico: i partecipanti alle esperienze CE5 corrono un forte rischio di radicare profondamente le proprie convinzioni a causa dell'intensità emotiva e sensoriale delle loro esperienze. Una volta che una convinzione si forma in uno stato emotivo così elevato, diventa eccezionalmente difficile da mettere in discussione.
Una visione ingenua della relazione tra esseri umani e "intelligenze esogene"
Infine, facciamo un passo indietro: l'idea che entità non umane aspettino semplicemente che gli umani meditino ed emettano intenzioni per rispondere solleva seri interrogativi in termini di coerenza e logica. Ciò implica che civiltà avanzate – potenzialmente migliaia o addirittura milioni di anni più avanti di noi – dipendano da stati mentali indotti dall'uomo per avviare il contatto...
Questa ipotesi riflette un'assurda asimmetria cognitiva: immaginare che un'intelligenza molto più avanzata della nostra abbia bisogno che gli umani entrino in trance per stabilire un contatto è come supporre che le formiche possano "comandare" gli umani raggruppandosi ed emettendo segnali che ritengono significativi. Queste "civiltà" devono essere molto annoiate. Conoscevamo già l'antropocentrismo, ma questo va oltre: è "ego-antropocentrismo".
E così, una parte della comunità interessata al fenomeno si "immerge", senza cercare di valutare criticamente o addirittura analizzare l'origine delle informazioni con cui interagisce.
Tuttavia, questo non significa che dovremmo scartare a priori l'idea che "qualcosa" stia accadendo durante queste sessioni. Ma questi fenomeni, piuttosto che essere la prova di un'interazione con intelligenze extraterrestri, sono più probabilmente proiezioni mentali, plasmate da aspettative e guidate da meccanismi psicologici e psichici. Cerchiamo di esplorare come e perché questo potrebbe accadere.
Un fenomeno socio-psicologico
La mente umana non funziona in modo isolato; le nostre percezioni e interpretazioni sono plasmate sia dalla cognizione individuale che dall'influenza collettiva. Nel caso di esperienze anomale innescate da uno stato di coscienza alternativo, i fattori socio-psicologici svolgono un ruolo cruciale nel plasmare ciò che i testimoni percepiscono e il modo in cui interpretano le loro osservazioni. Mentre alcuni ricercatori sostengono che tali fenomeni possano essere interamente spiegati da meccanismi psicologici, altri suggeriscono che potrebbero essere in gioco processi collettivi più profondi, che influenzano la percezione al di là dell'immediato contesto cognitivo ed emotivo di un singolo testimone.
Come gli stati alterati di coscienza privano le percezioni in CE5
a. Stati di coscienza leggermente alterati
Sono simili a un'induzione sofrologica che induce:
- Contagio sociale, contagio emotivo e alterazione cognitiva collettiva: uno stato mentale in cui le idee diventano abbastanza forti da essere influenzate dai presupposti iniziali della metodologia, o dall'influenza di una figura carismatica ("guru"), portando a una convinzione condivisa, simile a ciò che fa un mentalista.
- Suggestionabilità ed effetto di falso contagio percettivo: di conseguenza, i partecipanti iniziano a convincersi che qualcosa apparirà nell'ambiente. Iniziano a scrutare il cielo e, quasi inevitabilmente, se abbandonano il loro pensiero critico e cadono sotto l'influenza, rischiano di interpretare erroneamente i fenomeni aerei convenzionali (ad esempio, aerei, elicotteri, satelliti distanti) come UAP.
Alcuni individui non vedranno nulla, ma esiteranno a contraddire il gruppo.
b. Stati di trance che portano a modelli neurologici condivisi (stati allucinatori):
Se approfondiamo lo stato alterato di coscienza, potremmo riscontrare effetti simili alla trance indotti dal CE5, siano essi esperienze individuali o collettive:
- Effetto di risonanza cognitiva: potremmo avere uno o più individui in questo stato (ad esempio, durante una sessione collettiva di CE5). Quando più individui entrano in uno stato alterato di coscienza, i loro cervelli si sincronizzano e sono quindi in grado di condividere emozioni e modelli percettivi simili, un processo chiamato sincronizzazione inter-cerebrale 12a.
- Allucinazioni (ipnagogiche o ipnopompiche): percezioni sensoriali che si verificano in assenza di uno stimolo oggettivo. Esperienze percettive prive di realtà esterna, che spesso si verificano in stati di profondo rilassamento, meditazione o tra il sonno e la veglia.
Naturalmente non tutti sono "coinvolti" allo stesso modo in questo stato, proprio come nell'ipnosi, dove alcune persone sono più resistenti mentre altre sono più suscettibili.
Non esiste un confine netto tra livelli di coscienza alternati leggeri e profondi: alcune persone possono cadere in un profondo stato di convinzione, mentre altre rimangono più vigili. Chi ha una mentalità critica più spiccata, come i razionalisti o gli scienziati, ha meno probabilità di scivolare in uno stato alterato e, pertanto, potrebbe non vedere nulla (ad esempio, Gary Nolan ha affermato in un'intervista di non aver visto nulla durante un esperimento, mentre altri sì).
L'idea che un gruppo possa convergere su percezioni simili grazie a influenze cognitive condivise è supportata da ricerche sull'induzione dell'ipnosi, sull'isteria di massa e sugli stati di trance.
Qui, vale anche la pena notare che l'alterazione della coscienza non si verifica strettamente nel contesto di esperienze volontarie come la CE5 o sotto l'influenza di altri individui. Un testimone può anche entrare in uno stato alterato di coscienza attraverso vari fattori scatenanti esterni come emozioni, un evento omeostatico (come la sonnolenza) e, naturalmente, sostanze chimiche.
Ipotesi 1: un fenomeno puramente psicologico (PSY)
Sulla base del precedente pregiudizio, un gran numero di scienziati penserà che questi fenomeni possano essere spiegati esclusivamente da costruzioni mentali, amplificate da dinamiche collettive e stati alterati di coscienza.
L'idea principale è che questi fenomeni siano mediati emotivamente: le esperienze di CE5 sono profondamente legate allo stato mentale ed emotivo dei partecipanti. Eccitazione, anticipazione e dinamiche di gruppo creano un terreno fertile per le suggestioni. La mente umana è in grado di creare realtà immersive che possono apparire indistinguibili dalla realtà effettiva agli occhi dei testimoni.
In questo contesto, le rappresentazioni di "NHI" (Intelligenza Non Umana) saranno considerate sopravvalutate: nella maggior parte delle descrizioni di CE5 si nota un'evidente mancanza di intelligenza intrinseca in questi fenomeni: quando vengono filmate, queste manifestazioni appaiono spesso prive di significato reale. Inoltre, il più delle volte, descrivono fenomeni molto semplici: punti luminosi o piccole stelle in movimento, raramente complessi. Queste manifestazioni rimangono povere di informazioni utilizzabili e possono essere dovute semplicemente a distorsioni di attribuzione. In altri termini, nulla prova o dimostra che siano chiaramente in relazione con la tecnica di meditazione.
Ipotesi 2: un fenomeno socio-psicologico mediato dalla Coscienza Collettiva Umana (PSY + PSI)
L'ipotesi 1 dovrebbe essere sufficiente a spiegare la maggior parte dei casi, ma a volte fatica a spiegare alcuni aspetti fondamentali: come può un'allucinazione collettiva o un fenomeno che genera visioni spiegare la trasmissione di informazioni tra individui e la sua propagazione in assenza di qualsiasi comunicazione apparente? Come fanno archetipi specifici (e strani) a emergere ricorrentemente e spontaneamente in tutto il mondo, senza condizionamenti pregressi, tra persone che non si sono mai incontrate o che non si sono mai nemmeno scambiate una parola?
I rapimenti ne sono un chiaro esempio. Un altro esempio sono i "criptidi" – creature ibride uomo-animale – che emergono in contesti diversi senza alcuna apparente influenza esterna. Perché queste figure compaiono pur non avendo alcun legame con la cultura o gli interessi personali degli individui?
La maggior parte degli psico-clinici interpreta queste testimonianze attraverso la lente delle tendenze psicotiche 13, dei traumi infantili o degli shock emotivi del passato, ma non ne spiega il simbolismo. Tuttavia, in questi casi, questo approccio lascia senza risposta una domanda cruciale: da dove ha origine la natura simbolica delle informazioni percepite?
Perché la paralisi del sonno dovrebbe dare origine a visioni di extraterrestri (rapimenti) o entità demoniache, piuttosto che a minacce più banali e realistiche come un assassino o un criminale che tenta di sopraffare il testimone?
Per spiegare l'origine e la sorprendente coerenza di questi simboli e delle informazioni che li descrivono, viene proposta un'ipotesi complementare: quella di una coscienza collettiva umana, che agisce da medium per queste informazioni "non localizzate", che si insinuano nella consapevolezza del testimone. È ciò che vi propongo di esplorare.

Se siete interessati ad approfondire l'ipotetico concetto di Coscienza Collettiva e il suo possibile ruolo nel plasmare e percepire i Fenomeni Straordinari – Ipotesi 2 sopra menzionata – vi invito a leggere le Parti II, III e IV dell'articolo completo in formato PDF.
Conclusioni
Lo studio dei fenomeni inspiegati spesso cade in due trappole: da un lato, coloro che cercano più di suscitare adesione che di stabilire fatti, ricorrendo talvolta ad argomentazioni parziali o semplicistiche; dall'altro, coloro che santificano questi fenomeni al punto da trasformarli in dogmi, proibendo qualsiasi forma di messa in discussione. In tali condizioni, diventa fin troppo facile abbracciare ciecamente ipotesi allettanti senza mai tentare di capire cosa si nasconda veramente dietro di esse.
Tuttavia, non tutte le prospettive hanno lo stesso valore. È essenziale non rinunciare mai al pensiero critico, non in uno spirito di rifiuto sistematico, ma all'interno di un approccio rigoroso e coerente, che cerchi di collegare metodicamente fatti e ipotesi. Bisogna accettare che le proprie ipotesi possano essere messe in discussione, riconoscerle come tali e formularle con la prudenza che qualsiasi approccio scientifico richiede.
Da questa prospettiva, è fondamentale evitare di diffondere non solo credenze infondate, ma anche disinformazione. Senza questo rigore intellettuale, potremmo anche legittimare immediatamente le divagazioni di Raël e di altri mistici deliranti. La società contemporanea si sta frammentando sotto rigide posizioni ideologiche, dove l'emozione troppo spesso prevale sulla ragione.
Un'altra trappola risiede nella tentazione di ridurre tutto a un'unica spiegazione. Di fronte a fenomeni inspiegabili, sarebbe ingenuo presumere che un'unica causa sia alla base di tutti. Al contrario, la diversità delle manifestazioni implica probabilmente una pluralità di spiegazioni singolari e indipendenti.
Infine, dobbiamo anche accettare che alcuni fenomeni davvero straordinari, che sfidano la nostra comprensione, debbano rimanere inspiegati – almeno per ora – incoraggiandoci così a spingerci oltre i confini della scienza. Piuttosto che negare l'esistenza di fenomeni sconosciuti, l'obiettivo è gettare le basi per logiche più ampie e universali, resistendo alla tentazione del riduzionismo.
È in questo modo, credo, che possiamo davvero progredire nella nostra comprensione del mondo.
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NOTE
1Alex Klokus (SALT, Futurismo) e Jack Barber hanno fondato "Skywatcher", un gruppo che si propone di materializzare gli UFO con l'aiuto della psionica.
2Talvolta questo interrogativo può essere utile, soprattutto se consente di rovesciare i dogmi.
3Più precisamente un concetto di Etnometodologia
4Vaillant, M. (2022). Methodology of Analysis of UAP Cases, p14. CAIPAN 2022.
5Si tratta di un dominio chiamato psicofisica, che studia quantitativamente la relazione tra stimoli fisici e le sensazioni e percezioni che producono. Una classe generale di metodi che possono essere applicati per studiare un sistema percettivo. Alcuni aspetti sono implementati nel software GEIPAN, come la legge di potenza relativa alla dimensione angolare degli oggetti o gli errori medi azimutali e di elevazione. Richiederebbe un articolo intero.
6CE5 sta per "Incontri ravvicinati del quinto tipo". Come affermato in "Confrontations" di Jacques Vallée (1990), un incontro ravvicinato del quinto tipo si verifica quando un rapito alieno subisce un qualche tipo di effetto fisico dal suo incontro ravvicinato, in genere lesioni o guarigione.
6aL'intervista cognitiva è un metodo che consente di interrogare testimoni oculari e vittime su ciò che ricordano di una scena del crimine. Utilizzando quattro recuperi, l'obiettivo principale dell'intervista cognitiva è quello di rendere testimoni e vittime consapevoli di tutti gli eventi accaduti.
7in questo caso, potrebbe essere "diverse luci che volano in modo coordinato"
8La Visione Remota (RV) è nata negli istituti di ricerca statunitensi a cavallo tra gli anni 60 e 70. È stata sviluppata in particolare presso l'American Society for Psychical Research, lo Stanford Research Institute International, il Princeton Engineering Anomalies Research Lab, all'interno del gruppo privato Mobius, della CIA e dell'esercito americano: faceva parte del progetto StarGate, nome in codice per i sottoprogetti del governo federale degli Stati Uniti volti a indagare la realtà e le potenziali applicazioni, sia militari che civili, dei fenomeni psichici, in particolare della "Visione Remota". Le pubblicazioni scientifiche fondanti sono state pubblicate nel corso degli anni 70, principalmente da fisici e psicologi, e oggi è considerata dalla comunità scientifica per lo più una "pseudoscienza".
9Steven Greer: Summoning Aliens? (CSETI, CE5) - Jimmy Akin's Mysterious World
10Caratteristiche Cliniche dei Disturbi Psicotici in Pazienti con Trauma Infantile, Medicine, 2023, hanno rivelato che il trauma infantile, in particolare l'abuso fisico e sessuale, è un fattore predittivo significativo per i disturbi psicotici. Il trauma infantile aumenta il rischio di psicosi e influenza la gravità dei sintomi psicotici. Questa ricerca suggerisce che i medici specializzati in psicologia clinica spesso considerano la storia del trauma infantile come un fattore rilevante nella valutazione dei sintomi psicotici.
11,12Dr Steven Greer and the Mysterious Department of Defense Fax
11,12Dr Steven Greer, The Most Important Document in the History of the UFO Subject, 2015
12aForse autoindotto da sostanze, patologie, ecc. o spontaneo legato ad esperienze
13Whitley Strieber è uno scrittore americano. Nel 1987 ha pubblicato "Communion", un'opera di saggistica in cui racconta la sua esperienza di rapimento da parte di entità non umane, che chiama "i visitatori".
13aSorprendentemente, in una recente intervista con Khloé Kardashian, Steven Greer ha detto che Northop Grumman era la sua azienda zia
14Sincronizzazione inter-cervello, Intervista con Viktor Müller | Max Planck Institute
14a4aSkywatcher Part I: The Journey Begins Part I: The Journey Begins
[Traduzione dall’inglese a cura di Piero Zanaboni]